mercoledì, Novembre 20, 2024
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Nulla è per Sempre: Quando il Luccichio dei Gioielli Svela Verità Nascoste

In un mondo in cui lo streaming on-demand viene spesso bollato come un distruttore di tempo, il film-documentario “Nulla è per Sempre” di Netflix scuote le fondamenta di ciò che consideriamo reale o di valore, sia esso simbolico o monetario.


Parliamo del classico simbolo d’amore: il diamante. 
Che sia piccolo o grande, offerto in un momento di promessa o regalato in occasione di un evento importante, il diamante ha sempre rappresentato un segno tangibile del nostro affetto per chi lo riceve. Per anni, dietro le quinte di questo affascinante mondo, si è svolto un gioco d’ombre dalla trama fitta e decisamente intricata.

Quelle che pensavamo essere pietre preziose con milioni di anni ed estratte con fatica dalla terra potrebbero, in realtà, essere il frutto della magica tecnologia. Si, avete capito bene: il vostro diamante “pagato a peso d’oro” potrebbe essere stato creato in un laboratorio anziché scavato da qualche miniera remota del mondo.


E sapete cosa? Questa rivelazione fa crollare uno degli stereotipi più diffusi su cui si basava l’industria dei diamanti: il mito della loro rarità e del loro valore intrinseco. 
In realtà il cuore del problema risulta essere la difficoltà, persino dei gemmologi più esperti del settore, di distinguere un diamante naturale da uno artificiale e questo è un problema che (chi come me è del settore lo saprà) esiste da anni e continuerà ad espandersi a macchia d’olio.
Di fatto se porrete attenzione nel corso del documentario, verrà più volte posto l’accento sulla delicata questione, portando a chiedersi se questa scarsa capacità d’identificare e distinguere il sintetico dal naturale sia o meno voluta.

D’altronde in un’era in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, credo fosse inevitabile che il processo di creazione dei diamanti venisse trasformato in una sorta di film a tripla velocità. Grazie a tecniche innovative è di fatto possibile comprimere artificialmente il materiale necessario e creare, in pochi giorni, diamanti indistinguibili da quelli naturali.

E questo, cari lettori, avanza l’inevitabile l’interrogativo: cosa rende un diamante di valore?
L’origine della pietra, la dimensione, l’ipotetica rarità oppure il gesto d’amore in sé e per sé?

In conclusione, “Nulla è per sempre” ci offre uno sguardo affascinane su come la tecnologia stia ridefinendo concetti tradizionali come il valore e l’autenticità. Ci invita a riflettere sul reale significato di alcune tradizioni storiche e sulle conseguenti implicazioni di una realtà in cui nulla è più come sembra.
Consiglio la visione di questo documentario a chiunque di voi abbia passione verso il mondo della gioielleria e desideri scoprire qualcosa di più di un “dietro le quinte” difficilmente scrutabile per il consumatore.


Tengo però a precisare un piccolo pensiero molto personale: in qualità di designer di gioielli posso dire di aver visto e realizzato molti “gioielli da proposta”, e di aver ascoltato molte storie d’amore dalle più romantiche alle più struggenti. 
Penso che l’amore, in tutte le sue sfumature, trovi la sua vera ricchezza nell’essenza del gesto e nell’intenzione del cuore, non dal valore materiale del gioiello.

 

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